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Viene condannato a 30 anni e lui legge la Bibbia

  • GiallosuGiallo
  • 5 nov 2015
  • Tempo di lettura: 1 min

Mercoledì 4 Novembre 2015 il giudice Roberto Amerio, a conclusione del processo di primo grado, ha condannato Michele Buoninconti (marito di Elena Ceste accusato di omicidio), a 30 anni di carcere, oltre ad un risarcimento di 300 mila euro per ciascuno dei quattro figli, di 180 mila euro per i genitori e la sorella e di 50 mila euro per il cognato. Buoninconti, composto e ben curato, poco prima del pronunciamento in aula, aveva ribadito la sua innocenza leggendo un passo della Bibbia conosciuto come l’episodio di “Susanna e i vecchioni” (Antico Testamento) dicendo: “Signor Giudice, io mi trovo davanti a lei senza un motivo vero non c’è alcuna certezza che mia moglie sia stata uccisa e la procura non può provarlo, né ora, né mai, semplicemente perché non è accaduto” aggiungendo e sottolineando: “Ci vogliono le prove per condannare un uomo – ha aggiunto – e la procura non le ha perché non esistono, non si può trasformare a piacimento un innocente in un colpevole, tra l’altro, di un omicidio che non c’è stato”.

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