I personaggi
- GiallosuGiallo
- 7 feb 2016
- Tempo di lettura: 5 min

SARAH SCAZZI - VITTIMA DI OMICIDIO
Sarah Scazzi, 15 anni, studentessa al secondo anno dell'istituto alberghiero, soffre di forte nostalgia per il padre ed il fratello, emigrati in Nord Italia, che preferisce alla madre, ritenuta “fredda”. Il 26 agosto 2010 la ragazza esce di casa intorno alle 14.30 per raggiungere l'abitazione degli zii, Michele Misseri e Cosima Serrano (sorella della madre), distante poche centinaia di metri, per raggiungere la cugina Sabrina e un'altra amica che stavano per andare al mare. Improvvisamente la ragazza sparisce; la madre ne denuncia la scomparsa. Inizia quasi subito il tam tam sui principali mezzi di comunicazione. Sarah viene dipinta dai media come un'adolescente inquieta, abituata a frequentare sul web ragazzi molto più grandi e capace di progettare la propria fuga per poter finalmente evadere dalla monotonia del paesino. Ma la madre, gli amici ed i parenti (compresa la cugina Sabrina) contestano una simile ipotesi e continuano a sostenere la tesi del rapimento.

SABRINA MISSERI – PRESUNTA COLPEVOLE DI OMICIDIO
Sabrina Misseri, figlia di Cosima Serrano e Michele Misseri.
La ragazza ha 22 anni quando il 26 agosto 2010 la cugina Sarah, che aspetta per andare al mare in compagnia anche di un’altra amica, scompare. Sabrina, più grande, ha sempre trattato la 15enne come una sorella minore; le due ragazze sono – a detta di tutti – legatissime.
Ma per l’accusa “Sarah non era più la 'cosa' di Sabrina da quando aveva cominciato a frequentare il suo gruppo. Sarah diventa la rivale di Sabrina e nella sua testa vuole prendere il suo posto con Ivano Russo”, il giovane conosciuto alcuni mesi prima e di cui Sabrina si era follemente invaghita. Sabrina viene accusata di avere ucciso la cugina Sarah da suo padre durante uno stranissimo interrogatorio iniziato col primo sole in cantina e finito la sera in caserma. Un interrogatorio in parte registrato in cui si nota, già dalla prima mattina, lo stato psichico debilitato del reo-confesso, come si evince dalle riprese, e la presenza di un legale che incita il suo assistito ad assecondare i PM, altrimenti gli si prospetterà un futuro infernale.
Quando Michele accusa la figlia, per la Procura è attendibile; quando ritratta diventa inattendibile.
Il 20 aprile 2013 Sabrina viene condannata – assieme alla madre - all’ergastolo in primo grado; il 27 luglio 2015 viene confermata la condanna in secondo grado.

COSIMA SERRANO - PRESUNTA COLPEVOLE DI OMICIDIO
Madre di Sabrina, moglie di Michele Misseri e sorella di Concetta, madre di Sarah. Così si difende Cosima nel processo di appello: “quel giorno ho lavorato sei ore e poi sono andata a dormire dopo pranzo. Non sarei stata in grado di correre dietro a nessuno. Il fioraio ha veramente sognato”. E ancora: “Perché Sabrina e io avremmo dovuto avercela con Sarah? Per paura che andasse a raccontare alla gente della storiella che c’era tra mia figlia e Ivano Russo? Ma erano due ragazzi, liberi, che preoccupazione c’era?”. E quanto a Michele: “Mio marito mi ha aggredita due volte: una con un sasso, in campagna. Un’altra volta mi ha inseguita in casa con un’accetta”. Secondo il procuratore la donna “ha un’intelligenza volpina” e una chiara predominanza in famiglia. Il 20 aprile 2013 Cosima viene condannata – assieme alla figlia - all’ergastolo in primo grado; il 27 luglio 2015 viene confermata la condanna in secondo grado.

MICHELE MISSERI – PRESUNTO COLPEVOLE DI SOPPRESSIONE DI CADAVERE
Padre di Sabrina, marito di Cosima e zio di Sarah. Michele Misseri e sua moglie sono entrambi agricoltori, ex emigranti in Germania, considerati brave persone e buoni genitori; hanno quasi cresciuto in casa loro la nipote che hanno trattato come fosse una terza figlia. Ma chi è davvero Michele Misseri? Inizialmente solo un contadino, un uomo semplice; quindi un mostro; dopodiché una vittima delle donne di casa (madre e figlia), costretto a dormire su una sdraio e a mangiare gli avanzi dei pasti. Infine un personaggio istrionico: accusa se stesso, poi la figlia, poi ancora dal carcere spedisce lettere aperte nelle quali torna ad autoaccusarsi; ammette le molestie sul cadavere di Sarah, le smentisce, le riammette; parla di corda, poi di cintura e poi ancora di corda. E, se non bastasse, dichiara di essere stato costretto ad accusare la figlia, poiché malconsigliato dai suoi legali. Si dispera per sua figlia Sabrina, nel frattempo allestisce un altarino per la nipote e ricorda di averla sognata il giorno successivo al delitto.

CONCETTA SERRANO – MADRE DI SARAH
Concetta Serrano, madre di Sarah: è lei che ne denuncia la scomparsa. Anche Concetta ha una storia familiare un po’ “singolare”. Sua madre, Aronza Serrano, aveva cinque figli, quattro femmine e un maschio. Così tante femmine da regalarne una alla sorella, Filomena Spagnolo, e al suo consorte Cosimo, invalido e sofferente di reni. Concetta Serrano-Spagnolo, mamma di Sarah, è stata quindi, di fatto, adottata. In segno di riconoscenza, Concetta assiste lo zio-padre fino alla fine e ottiene in dote la casa di Via Verdi in cui abitava con Sarah. Ma è sempre una donna sola con una ragazzina da tirare su. Sola da otto anni circa, da quando cioè è tornata da Milano dove viveva con Giacomo Scazzi e Claudio, il primo figlio. Il padre naturale di Sarah fa l'elettrauto, ma pare si desse anche da fare con altre attività, se è vero che ha qualche precedente per piccoli reati. Di sicuro è meno di niente se paragonato alla tragedia di Sarah e al destino crudele che ha costretto una madre a scoprire che fine avesse fatto la figlia proprio mentre si trovava davanti alle telecamere di “Chi l'ha visto?”.

IVANO RUSSO – IL RAGAZZO CONTESO Ivano Russo, il giovane cuoco (oggi 32enne) del quale Sabrina - secondo la tesi della Procura - sarebbe stata follemente innamorata. Quest'ultima e Sarah avevano conosciuto Ivano alcuni mesi prima (intorno dicembre 2009). Pare che Sabrina avesse ben presto iniziato a mostrare un forte trasporto per lui, confidandosi con la cugina Sarah riguardo alla sua infatuazione. Oltretutto i due, precisamente il 21 giugno 2010 avrebbero avuto - come dichiarato dallo stesso Ivano - un rapporto sessuale “incompiuto” stante, da parte del ragazzo, la non volontà di impegnarsi con Sabrina in qualcosa che andasse oltre una semplice amicizia. Sarah, in seguito, avrebbe raccontato in giro di questo deludente episodio della cugina, dando il via a moltissimi pettegolezzi, portando così Ivano, pochi giorni prima della morte di Sarah a troncare definitivamente con Sabrina. Questa dunque, respinta, avrebbe attribuito a Sarah la colpa della rottura con Ivano. In ciò consisterebbe, secondo l'accusa, il movente dell'omicidio, maturato forse in seguito ad un litigio tra le due avvenuto la sera del 25 agosto, alla vigilia della scomparsa della ragazza, in un pub del paese, davanti ad alcuni testimoni.
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