Regeni fu barbaramente torturato e ucciso
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- 13 feb 2016
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Giulio Regeni, il giovane aspirante giornalista scomparso al Cairo, fu prelevato dalla polizia egiziana il 25 gennaio al Cairo, forse perché scambiato per una spia. A scriverlo è il New York Times e, se le testimonianze riportate dalla testata americana dovessero essere confermate, sarebbe la prima ammissione da parte di esponenti delle autorità egiziane. Informazioni "top secret" sull'autopsia del ragazzo - scoop dell'agenzia Reuters - racconterebbero raccapriccianti dettagli delle torture subite da Regeni: sette costole rotte, segni di scosse elettriche sui genitali ed altre numerose sevizie. Del resto gli attivisti egiziani da tempo denunciano casi di 'desaparecidos' e di sospette torture in carcere.
Nel frattempo in Italia il Movimento 5 Stelle è insorto chiedendo una commissione d'inchiesta e l'interruzione di ogni relazione diplomatica del governo italiano con l'Egitto. Alessandro Di Battista ha twittato «vergognoso che notizie su Regeni ci arrivino da media stranieri. Italia da zerbino europeo a tappeto arabo» Nel frattempo la perizia medico-legale egiziana sulla morte di Regeni è stata consegnata alla Procura di Giza, che ha scelto di non pubblicarla per motivi di «segretezza delle indagini sul caso».
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