I periti informatici rinunciano alla difesa
- GiallosuGiallo
- 19 feb 2016
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Nuovo colpo di scena. Alla vigilia dell’udienza di venerdì 19 febbraio i periti informatici della difesa di Bossetti- Giuseppe Dezzani e Paolo Dal Checco - hanno rinunciato all'incarico.
Le ultime news sul processo riportano i risultati delle analisi condotte sui due pc (uno fisso e uno portatile), sulle cinque chiavette USB e sui circa dieci cellulari appartenenti al carpentieri di Mapello.
In aula Giuseppe Specchio e Rudi D’Aguanno, carabinieri del Racis, i quali, dopo aver analizzato il materiale informatico sequestrato, avrebbero riferito di ricerche su internet anche a sfondo sessuale, aventi come soggetto giovani ragazze minorenni. Una, in particolare, risalirebbe a maggio del 2014, circa un mese prima dell’arresto. Inoltre, la sera del 26 novembre 2010, quando sparì Yara, nel computer di Bossetti risulterebbe un accesso avvenuto alle 23,37. Il recupero dei dati sarebbe stato difficilissimo poiché, a detta degli inquirenti, sarebbero stati usati ben tre programmi specifici per eliminare la memoria. Un'altro passaggio che quindi inguaierebbe Bossetti.
Quanto rinvenuto nei dispositivi informatici rappresenterebbe un punto di svolta, soprattutto per l'accusa che ha sempre sostenuto che Yara morì proprio nel campo di Chignolo, dove è stata ritrovata. La difesa, invece, ha sempre detto che la ragazza via era stata trasportata solo in un secondo tempo.

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