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Delitto premeditato o d'impeto?

  • GiallosuGiallo
  • 23 mar 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

E' già "duello" tra accusa e difesa.

Marco Prato, uno dei due torturatori assassini di Luca Varani continua a sottrarsi all'interrogatorio del PM Francesco Scavo. Prima - ufficialmente - a causa di un malore, ora perché ha deciso di tacere. Il suo legale, l’avvocato Pasquale Bartolo, avrebbe infatti riferito ai giornalisti che il suo assistito non risponderà finché il PM continuerà a contestargli l’aggravante della premeditazione, nonostante il GIP l’abbia fatta cadere.

Per la Procura però resta valida la prima versione dei fatti nella quale scaricava ogni responsabilità su Foffo del quale sarebbe stato perdutamente invaghito: "Manuel mi ha spinto a strangolarlo, ma io non ce l’ho fatta. I colpi di coltello e di martello li ha sferrati lui".

Prato dovrà anche presenziare davanti ai giudici del riesame che dovranno stabilire se revocare o meno la misura cautelare in carcere, come richiesto dall’indagato.

Certamente l'analisi (che inizia oggi) da parte degli inquirenti dei video e delle foto presenti nei telefoni cellulari di entrambi potrebbe riverlarsi più eloquente di qualsiasi confessione o presunta tale.

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