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Lo rieduca a colpi di katana ma lui muore

  • GiallosuGiallo
  • 29 mar 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

"Non volevo, davvero non volevo, io lo amavo ancora” così si giustifica Valentina Aguzzi, 44 anni, dopo aver ammazzato il suo uomo, Mauro Sorboli, 40 anni, sabato 26 marzo 2016. In un primo momento la donna avrebbe impugnato la "katana" (spada giapponese tipica dei samurai) - che originariamente adornava una parete dell'appartamento - per spaventare il disamorato e disattento compagno, minacciando di farla finita: “Adesso mi taglio, mi ammazzo, vuoi vedere?”. Ma, per tutta risposta, lui avrebbe le replicato sprezzante: “Fammi vedere se sei capace. Fai come vuoi, chi se ne frega, muori”. L'insolente e sgarbata risposta avrebbe fatto incollerire a tal punto la Aguzzi da indurla a sferrare un colpo mortale allo screanzato, poco sopra il ginocchio, recidendogli di netto l'arteria femorale.

Reo di villania, l'impertinente Sorboli si sarebbe poi spento in una lenta e disperata agonia per dissanguamento. Inutili i soccorsi del 118, giunti a decesso avvenuto della maleducata vittima.

Lui, Sorboli, quella mattina aveva scortesemente pensato a preparare il pranzo solo per sé, senza pensare alla compagna, la quale aveva dormito fino al primo pomeriggio. Egoista”, lo avrebbe definito la Aguzzi, frustrata dal comportamento rozzo del compagno che le avrebbe persino osato dire: “Se vuoi mangiare arrangiati, c’è qualcosa in frigo”. Da lì il litigio e poi il delitto.

Valentina è madre di due bambine nate da un precedente matrimonio con un altro uomo.

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