Liam: seviziato e ucciso dalle sue "due madri"
- GIALLOsuGIALLO
- 13 apr 2016
- Tempo di lettura: 2 min

Ai giurati della High Court a Livingston sono state lette cinque pagine di atti d'accusa per illustrare tutti i crimini efferati che la madre di Liam, Rachel Trelfa (31), e la sua compagna, Nyomi Fee (28), hanno commesso. La coppia, tuttora, nega di avere ucciso il piccolo Liam in quella che può solo definirsi una casa-lager degli orrori nei pressi di Glenrothes. Le due assassine avrebbero persino cercato di incolpare un terzo (un giovane) estraneo all'omicidio. La piccola vittima innocente, caduta in un baratro nero senza fine, è un bambino autistico di soli 2 anni, Liam Fee. Prima di morire, il piccolo avrebbe subito una serie di indicibili torture e sevizie per mano di colei che avrebbe dovuto amarlo e proteggerlo da ogni pericolo: sua madre. La quale, assieme alla sua compagna, invece, gli avrebbe fatto subire pratiche raccapriccianti.
Durante il processo, infatti, sarebbe emerso che la coppia diabolica avrebbe sottoposto anche i fratelli gemelli di 7 anni, JJ (che ha dovuto usare una sedia a rotelle dopo la diagnosi di un'infezione ad una gamba) e Matthew, oltre Liam, ad abusi e tormenti, come l'essere abitualmente legati e picchiati, obbligati a fare docce fredde, costretti a bagnare il letto in quanto impediti di lasciare le loro stanze durante la notte e rinchiusi in gabbie a cibarsi di escrementi di cane.
Il Daily Record avrebbe riportato il racconto di uno dei fratellini il quale, non solo sarebbe stato minacciato dalle due aguzzine di evirazione con una sega, ma sarebbe stato persino rinchiuso in una gabbia piena di ratti che zampettavano sulla sua testa. All'altro bambino, invece, era stato falsamente raccontato che suo padre era stato ucciso dal fratellino più piccolo. I due ragazzini riferiscono che il piccolo Liam veniva tenuto legato e costretto a dormire in una stanza piena di ratti e serpenti, tra cui un boa constrictor; gli era stato detto che il boa constrictor si trovava lì per mangiare i "ragazzi cattivi". Sulla faccia del piccino veniva strofinata biancheria intima sporca ed era obbligato ad ingerire il suo stesso vomito. Le due torturatrici sono state accusate di aver ucciso Liam dopo averlo colpito alla testa con un oggetto contundente "sconosciuto" che però gli avrebbe causato un letale trauma contusivo. Il soccorso sanitario, inoltre, sarebbe stato chiamato non prima di una settimana durante la quale il bimbo sarebbe rimasto agonizzante. Infatti, solo dopo aver scoperto il corpo di Liam e aver avuto il tempo necessario per nascondere tutte le prove dei maltrattamenti inflitti, le due "mamme" avrebbero composto il numero telefonico della segnalazione di emergenza. Il padre dei ragazzi, Joseph Johnson, dovrebbe vivere a Ryton nel Tyneside.
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