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Amici del killer di Luca Varani: vip e politici

  • GIALLOsuGIALLO
  • 24 apr 2016
  • Tempo di lettura: 1 min

Marco Prato

Il caso di Luca Varani - il giovane trucidato a Roma dai due amici Manuel Foffo e Marco Prato - si arricchisce di un nuovo capitolo che fa emergere ulteriori dettagli sulla vita privata dei due assassini.

Il cellulare di Marco Prato, in particolare, dopo essere stato esaminato dagli inquirenti, ha rivelato una lista di numeri di telefono riconducibili a vip e politici.

Per non parlare della lettera di Maso che è stata percepita come un'inopportuna e sgradita intrusione con il solo scopo di attirare l'attenzione su di sè.

Manuel Foffo e Pietro Maso

Cui si sarebbe aggiunta un'altra lettera: quella di Foffo indirizzata ai genitori della vittima in cui l'assassino avrebbe espresso il suo rimorso oltre all'intenzione di non volersi sottrarre ad alcuna pena, anche si trattasse dell'ergastolo ("So che il vostro dolore è incolmabile ma sappiate che lo è anche il mio per ciò che ho fatto"). Inoltre avrebbe espresso la volontà di donare la parte a lui spettante del patrimonio di famiglia, attualmente consistente in: tre ristoranti, un'agenzia di assicurazioni e alcuni appartamenti, il tutto per un valore complessivo di un milione di euro ("Mi rendo conto che questo non vi restituirà il vostro Luca, ma magari vi aiuterà a fare delle opere di bene in sua memoria") proprio ai parenti di Luca. A tal proposito la famiglia della vittima avrebbe subito replicato: "Non abbiamo bisogno dei soldi dell'assassino di nostro figlio, quello è un denaro maledetto e non lo accetteremo mai e la sola idea di donarcelo è un ulteriore affronto al nostro dolore".

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