La Mobile perquisisce il maresciallo

(Padova) - Stavolta il riflettore è puntato sul maresciallo Giuseppe Verde, il compagno di Debora Sorgato - sospettata di omicidio e occultamento di cadavere con il fratello Freddy e l'amica Manuela Cacco per l’assassinio di Isabella Noventa - grazie alla cui spontanea collaborazione l'8 marzo 2016 sono state rinvenute le due pistole e i 124mila euro in contanti che la Sorgato aveva occultato nel suo appartamento. Forse in seguito alla trasmissione "Chi l'ha visto" o forse in seguito a qualche altra sollecitazione, sta di fatto che, dopo oltre 50 giorni, gli agenti della Squadra Mobile si sono recati al Comando provinciale dell'Arma e hanno passato al setaccio alcuni uffici. Il maresciallo, pur restando solo una "persona informata dei fatti", fino a un mese fa ricopriva un ruolo assai delicato nell'ambito dei rilievi scientifici per l’Aliquota operativa e per il Nucleo investigativo. Ad esempio si era occupato dell'iter dei reperti rilevati (tipo: impronte digitali) in seguito agli assalti ai bancomat della zona fatti oggetto di rapine da parte di bande specializzate. Dalle prime indiscrezioni trapelerebbe che i poliziotti abbiano trovato delle carte attinenti al rapporto con l'accusata.

Nel frattempo la procura darà il via per far scandagliare il lago in zona San Lazzaro che una lettera anonima indirizzata all’avvocato Balduin (legale della famiglia di Isabella) avrebbe indicato come probabile tomba della vittima.

Bisogna ricordare che non sono state ritrovate tracce di DNA della Noventa nella cucina della villetta e, quindi, questo potrebbe mettere in dubbio la versione dei fatti finora riferita da Manuela Cacco (e presa come verosimile dagli inquirenti).

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