Un altro morto nella scia di Debora Sorgato
- GIALLOsuGIALLO
- 11 mag 2016
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(Padova) - Ennesimo colpo di scena nel caso della scomparsa di Isabella Noventa, la segretaria di 55enne di Albignasego di cui si sono perse le tracce nella notte tra il 15 e il 16 gennaio 2016. Alla strana scia di morti che sembra lasciare dietro di sé la già due-volte-vedova Debora, in carcere con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere insieme al fratello (Freddy) e all'amica (Manuela Cacco), si aggiunge un altro defunto. Non a caso la Sorgato è stata definita dall'avv. Gian Mario Balduin (legale della famiglia Noventa) come "la mente diabolica del trio".
Le forze dell'ordine avrebbero riscontrato che le due pistole della Sorgato trovate insieme a 124mila euro a casa del di lei compagno, il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Verde, avrebbero un collegamento con quella utilizzata dal consigliere comunale di Camisano Vicentino Massimo Polato, 44 anni, per suicidarsi (in data 20 aprile 2016 nel cimitero di Bevadoro di Campodoro, nel padovano) L'arma (di piccolo calibro) infatti venne anch'essa rubata a Padova nel 1994 insieme alla Beretta 765 (con il colpo in canna) e l’Astra spagnola in possesso di Debora Sorgato: tutte e tre sarebbero state rubate alla stessa persona che le deteneva legalmente in casa. La provenienza illecita della pistola era già stata individuata ma ora resta da capire chi l’avrebbe data a Polato e per quale motivo.
Gli specialisti sono al lavoro per rilevare le impronte digitali ed eseguire tutta una serie di accertamenti tecnici.
"Io mi chiedo: come mai un ex carabiniere che poteva procurarsi legalmente un’arma nel giro di un giorno, ha preferito ricorrere a una rubata?" dice Giuseppe Maddalena, vicesindaco di Camisano e amico di Polato.
Intanto si continua a cercare Isabella nel parco dell’ex albergo "Le Padovanelle" (nel quale aveva lavorato Debora) ma, del corpo della donna, finora nessuna traccia.
Leggi anche il dossier completo sul caso di Isabella Noventa
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