Com'è morto davvero l'ex di Debora Sorgato
- GIALLOsuGIALLO
- 16 mag 2016
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(Padova) - Il procuratore capo Antonino Cappelleri riapre il caso del presunto suicidio di Giuseppe Berto, ex marito di Debora Sorgato e il padre, Luigi Berto, così commenta: "In quindici anni non sono mai stato contattato dalla polizia e non so ancora perché mio figlio si trovasse a Vicenza". L'uomo infatti, un camionista padovano di 32 anni, si sarebbe tolto la vita in un garage a Polegge nel vicentino nel 2000, lasciando accanto a sé una lettera di scuse e - incredibile ma vero - il suo cadavere sarebbe stato ritrovato solo un anno dopo. Ma né il padre Luigi né la madre Marisa hanno mai creduto a questa ricostruzione dei fatti, tanto meno adesso con tutto quello che è successo. Giuseppe Berto, all’epoca della sua morte, era già separato dalla Sorgato fin dal 1998. I genitori dell’uomo - lo ricordiamo - nel corso di un'intervista rilasciata durante una nota trasmissione televisiva, avevano riferito che, successivamente al funerale del figlio, tra loro e la nuora i rapporti si sarebbero bruscamente interrotti. Anzi, Debora avrebbe subito conosciuto un altro uomo (Gianluca Ciurlanti, anch'egli prematuramente scomparso in un tragico incidente stradale). A questo proposito, da quando l'avvocato Balduin (legale della famiglia Noventa), messosi alla ricerca di indizi per trovare il corpo e spiegare in che modo sia stata assassinata Isabella, ha iniziato a spulciare i fascicoli riguardanti i casi di Berto e del Ciurlanti, troppi errori nelle indagini sono venuti allo scoperto. Errori che ovviamente proiettano ulteriori ombre sull'operato del dei Sorgato e innescano ulteriori ipotesi su eventuali allargati coinvolgimenti di terze persone. Dunque, i dubbi dei genitori di Giuseppe Berto sembrerebbero essere più che fondati. A ciò si aggiunge la circostanza che il parente dei Berto che aveva identificato la salma aveva già avuto delle perplessità. Inoltre, il padre di Giuseppe Berto, Luigi, aveva riferito di avere ricevuto una stranissima telefonata la settimana antecedente il ritrovamento del cadavere del figlio nella quale una voce maschile, somigliante a quella di Giuseppe, gli avrebbe detto queste parole: "Ciao, parla Bepi... Non preoccuparti, sto bene". Forse il macabro scherzo di un mitomane o un tentativo di depistaggio? Ma se davvero quest'ultima ipotesi può essere vera, a chi appartiene la mente raffinata e diabolica capace di architettare tutto ciò? Resta una sola certezza: la strana scia di morti la strana scia di mortiche Debora Sorgato sembra lasciare dietro di sé. [Fonte articolo nella foto: Il Giornale di Vicenza www.ilgiornaledivicenza.it]
Leggi anche il dossier completo sul caso di Isabella Noventa
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