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Processo a Bossetti: "Non c'è certezza"

  • GIALLOsuGIALLO
  • 27 mag 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Yara Gambirasio, Massimo Bossetti

(Bergamo) - Il primo pensiero è per lei, Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate morta in circostanze ancora non del tutto chiarite. Dopodiché gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, che difendono Massimo Bossetti, passano al contrattacco: "Questo processo ha parlato di tutto ma non di cosa è davvero successo" dice il legale. "Basta suggestioni, colpi bassi. Dovete decidere la cosa più difficile del mondo e non avete bisogno di suggestioni".

E rincara la dose: "video confezionati come un pacchetto dono per tranquillizzare la gente per avere il mostro, il pedofilo, il mentitore seriale. Mi viene la nausea a pensare a questi video". Il riferimento è ovviamente al cortometraggio realizzato grazie ad un "collage" di varie immagini di furgoni "per esigenze di comunicazione" e consegnato alla stampa lasciando intendere che si trattasse sempre e solo di un unico mezzo che girava attorno alla palestra di Brembate: quello dell'imputato.

Per la difesa resta incerto il momento esatto della morte della vittima, resta incerto il luogo della morte (la ragazzina non sarebbe stata uccisa nel campo di Chignolo d'Isola bensì vi sarebbe stata trasportata in un secondo tempo), restano incerte le armi utilizzate, resta da chiarire la traccia di DNA "mista", resta incerta la presenza di fili d'erba nella mano serrata, resta incerta l'identificazione del furgone, resta da chiarire la presenza di fibre nelle ferite, resta da chiarire l'assenza di residui di calcio nei polmoni, resta incerta tutta la ricostruzione degli eventi di quel tragico 26 novembre 2010. E soprattutto non si comprende perché altre ipotesi siano state così rapidamente abbandonate.

Per poi finire con quelle lettere inviate alla detenuta Gina e diventate persino parte del capo d'accusa. Secondo l'avv. Salvagni la Procura avrebbe sferrato a Bossetti "un incredibile colpo basso, che fa male all'uomo e non c'entra nulla col processo" senza contare che la vita di un'intera famiglia è stata ridicolizzata. Il processo volge al termine. Bossetti sarà sentito a giugno. La sentenza della Corte d’Assise, presieduta dal giudice Antonella Bertoja, verrà pronunciata di lì a breve.

E l’Italia resta spaccata: da una parte i colpevolisti, dall’altra gli innocentisti.

Leggi anche il dossier completo sul caso di Yara Gambirasio

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