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The Call - non rispondere (al messaggio)

  • GIALLOsuGIALLO
  • 30 mag 2016
  • Tempo di lettura: 2 min

Potrebbe essere la trama di un film horror ma, alle volte, la realtà supera davvero la fantasia. Stamo parlando di Luca Varani, il giovane trucidato a Roma dai due 30enni habitué delle "nottate romane" Manuel Foffo e Marco Prato. Che agli inquirenti hanno dato versioni discordanti su quanto sarebbe accaduto quella maledetta sera nella casa degli orrori, in via Igino Giordani al Collatino a Roma. Sparita nel nulla la “prova regina”: l’SMS con cui i due lo avrebbero adescato, promettendogli soldi facili, circa 150 euro in cambio di sesso. Prato avrebbe inviato allo sventurato giovane dei messaggi con Whatsapp per attirarlo nella trappola mortale. Tuttavia, come risultato in sede di incidente probatorio, del messaggio incriminato non ci sarebbe alcuna traccia, mentre ne sarebbero stati trovati altri in una sequenza finora (circa quattro o cinque, così come riportato da un quotidiano nazionale) che potrebbero aprire ulteriori ipotesi, ovvero che possano esserci state altre comunicazioni (forse anche durante una o più telefonate ) fra Prato e la vittima, come si trattasse del prosieguo di un discorso già iniziato e che potrebbe fornire motivazioni aggiuntive dell’arrivo di Luca Varani in casa Foffo.

Tra cellulare e computer si tratterebbe di verificare e scandagliare una gran mole di dati in quanto mescolati tra loro nell'intenso traffico di contatti, chiamate e messaggi che Prato, essendo un organizzatore di eventi, gestiva con i suoi dispositivi.

C’è poi l’“anonimato” (per nascondere le tracce delle sue attività, forse illegali, su internet o quanto meno per renderle difficilmente tracciabili) che Prato avrebbe utilizzato grazie a “TOR”, un programma che permette di navigare in incognito nel cosiddetto “Deep Web”, ovvero “il lato oscuro di internet” dove spesso agiscono criminali senza scrupoli, talora vendendo e comprando merce di ogni tipo, compresi i cosiddetti “snuff movies”, i video di sesso e violenza, probabilmente visionati da Manuel Foffo e dallo stesso menzionati agli inquirenti durante un interrogatorio.

Ed è forse questo mondo sommerso ad aver inghiottito quel “maledetto” messaggio che ha ucciso Luca.

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